Spazi e tempi. Modernità e tradizione. Qui negli Emirati Arabi, ad Abu Dhabi e Dubai tutto è mescolato insieme come in una unica musica che dindilla con i passi precisi e lenti delle donne di cui non riesci a intravedere nemmeno le scarpe. Hanno bracciali ed anelli brillanti, non solo per la lucentezza ma per la purezza delle pietre. Qui la donna è come un prolungamento del maschio che la possiede ed uno degli onori che ricevono è quello di essere cosparse di pietre preziose e monili dalle mille ed una notte. Camminano lente in gruppi dispensando occhiate fugaci ma pregne di significato verso gli uomini che per colore di veste si contrappongono a loro.
Bianco e nero. Capo coperto e passi decisi, fluttuanti. Lo sguardo ha un valore inenarrabile e solo qui mi rendo conto della sua potenza. È come un lento gioco di scacchi dove l’ultima parola però è lasciata all’uomo, che sia il padre od il marito poco importa perché qui si cammina a distanza, nemmeno ci si sfiora la mano pena le occhiate furibonde di chi la tradizione la porta addosso non solo nell’abito bianco maschile. E mentre da un lato tutto sembra scorrere come mille anni fa, dall’altro vedi donne che guidano fiere le loro auto a cinque zeri, da sole nel traffico mentre sorridono per la canzone che stanno ascoltando.
Vedi la tecnologia che ha preso il sopravvento fra palazzi che sfidano le leggi di gravità e metropolitane da Guinness World Record per velocità ed efficienza. Vedi il mercato dell’oro dove le bancherelle si sono trasformate in negozi dotati di vetrine illuminate ed aria condizionata dove però se non tratti il prezzo prima di uscire non sei nessuno. Vedi le spezie, ne assapori i profumi prima ancora con la vista, ti perdi in fragranze che hanno nomi familiari ma consistenze completamente differenti. Vedi i colori degli elementi, come dovrebbero essere senza passare per l’importazione ed il trasporto.
Vedi le catene di fast food di tutto il pianeta che si danno braccetto una di fianco all’altra nelle food court dei Mall di cui gli Emirati Arabi vanno tanto fieri. Vedi la fila al Gold to Go, macchine disseminate nei punti nevralgici dello shopping e del turismo. Vedi pieste da sci all’interno dei centri commerciali e loro che si divertono a sfrecciare fra la seggiovia e la pista da bob. Vedi la neve artificiale che vola in questa enorme bolla di vetro dove si raggiunge la temperatura minima di tutto il paese. Vedi i pinguini. Vedi l’acquario con la vasca più grande del mondo e te lo puoi godere seduto all’interno di Cheesecake Factory gustando una festta di torta appena fatta. Vedi i sub all’interno dell’acquario, perchè qui tutto è possibile. Volere è potere.
Vedi Starbucks affollato alle 2 del mattino, perché qui è la vera moda del ritrovo conviviale, che parliate di gonne o di affari. E poi ci sono le catene internazionali come Zara, H&M, GAP, Top Shop che vedono le donne di tutte le età impazzire letteralmente per il pantalone pitonato che sfoggieranno solo ed unicamente nelle mura domestiche perchè in pubblico sarà ben celato dallo strato nero che con orgoglio portano addosso. Sì, perchè quello che per noi sembra una costrizione antica e troppo pudica, per loro è motivo di fierezza e non lo rinnegano nemmeno per tutto l’oro del mondo.
Vedi e percepisci la discrepanza fra moderno e retrogrado, fra progresso e rispetto per una tradizione che vieta di bere alcolici sempre e comunque. Vedi le moschee e ti ci perdi dentro, con gli occhi che faticano a restare aperti mentre incantato non puoi far a meno di guardare. Vedi i drappi neri che fanno indossare anche a te, vedi le scarpe lasciate all’esterno sotto il sole che brucia la pelle. E smetterai di stupirti quando nelle camere di albergo troverai senza chiederlo l’adattatore per le prese di corrente ma sopratutto l’indicazione sul soffitto della Mecca ed un tappetino per le preghiere. Vedi gli uomini insieme, tutti vicini che attendono la preghiera che richiama la fine delal giornata di ramadan per mangiare insieme acqua e datteri.
Vedi e non puoi far altro che pensare quanto è diverso questo mondo dal tuo. Dalla metropolitana che ogni giorno ti porta in ufficio rispetto a questa che ha tre tipi di carrozze: economy, business, only woman. Vedi palazzi dorati, nel senso che sono fatti interamente o quasi di oro. Vedi palme vere all’interno dei saloni. Vedi hotel a cinque, sei, sette stelle, gli unici al mondo. Vedi l’hotel più lussuoso del mondo, l’edificio più alto, la montagna russa più veloce, la metropolitana più rapida. Qui è tutto più del resto del mondo. Perchè qui la ricerca di sfida verso il superamento dei limiti è quasi un’ossessione, che si trasforma in realtà sotto forma di tecnologia applicata a metallo scintillante.
Vedi il mito Ferrari realizzato nel mezzo (o quasi) del deserto, con un parco giochi per piccoli e grandi dove il cavallino rampante la fa da protagonista indiscusso, per una celebrazione a metà fra il brand e l’italianità che qui accende gli animi.
Vedi e pensi che alla fine ti basta una volta nella vita, una scoperta, un giro sulla giostra. Un punto sul mappamondo da scoprire, da togliere dalla “to do list” e lasciare alle immagini che porti con te a casa. C’è chi è tornato entusiasta e chi profondamente deluso. Credo dipenda dall’aspettativa che parte con te sul volo di andata. Ma se varchi il check in con la curiosità e la voglia di capire il connubio fra tradizione ed innovazione, allora tornerai a casa come me: felice ma soddisfatto, come se i giorni fossero stati sufficienti per questo salto nel mondo arabo così ricco di contrasti e punti di vista, di parole non dette e di sguardi eloquenti. Di profumi di spezie e di metallo scintillante.
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