La rincorrevano alla Paris Fashion Week, tra una sfilata di Castelbajac ed un aftershow party da Vanessa Bruno. Se la litigano i maggiori network televisivi belgi e francesi, nonostante lei abbia ormai scelto di dedicarsi esclusivamente alla recitazione

 

È Virginie Efira, poco più che trentenne, recentemente incoronata plus beau décolleté de Belgique. Titolo del quale, per altro, ha dichiarato di recente, avrebbe potuto tranquillamente fare a meno

 

Prima attrice di teatro e presentatrice tv in Belgio, Virginie Efira si trasferisce in Francia, dove viene reclutata per la conduzione di emissioni stile reality dopo aver presenziato ad un provino come presentatrice del meteo. Forte del successo di Star Academie e di Nouvelle Star Belgique, si vede affidare la conduzione della controparte francese del programma di intrattenimento musicale.
Ma Virginie ha le idee chiare, e lascia la televisione nel 2008 per dedicarsi ad una promettente carriera di attrice, senza sdegnare esperienze nel doppiaggio. È sua, ad esempio, la voce francese di Jennifer Love Hewitt in ambito cinematografico. Da allora si divide tra telefilms, tra i quali uno pensato esclusivamente per lei, camei e ruoli di diversa importanza al cinema e adattamenti teatrali. Cerca, spesso senza successo, di dribblare il ruolo che ormai le viene affibbiato e che l’ha consacrata nell’immaginario collettivo francofono: quello della bimbo, ossia della belloccia un po’ clueless da commedia romantica. E convive da qualche anno con l’amico di un partecipante ai provini di una delle prime edizioni di reality canoro da lei condotta

 

Ma a parte essere la classica biondazza dai capelli fluenti e dall’occhio azzurro e ammaliante, quello che affascina di Virginie è lo stile. Ed interessa persino chi, come la sottoscritta, non ha una televisione a casa, in parte per non aver saputo gestire il tracollo emozion-sentimentale dovuto all’abbandono della televisione italiana per quella franco-belga. Dove le presentatrici o le co-presentatrici sono addirittura vestite di tutto punto

 

E, spesso, anche abbastanza bene.
Lasciando perdere i disastrosi (da un punto di vista vestimentale) esordi, V si concentra a partire dal 2005, ossia all’alba della sua era francese, ad abbandonare i panni della ragazzina che arriva in città. Poi, uscendo dalla sua crisalide, ha saggiamente iniziato ad ignorare le tinte più pop e sgargianti, che, a dirla tutta, la accomunavano forse un po’ troppo alla fauna dell’Odissea Fun City (dubbia discoteca della provincia trevigiana).

 

Articolo scritto e redatto da Giulia Vettore che ad oggi non fa più parte del team autori di theoldnow.itE ha iniziato a camminare a testa alta in versione super chic sui red carpet, con un look estroso che vira inaspettatamente dal bon ton chic ad un rock street style

Lasciandosi alle spalle (di nuovo, per fortuna), sebbene un po’ titubante, gli abiti troppo succinti, quella che è stata definita la più francese del Belgio, affronta la moda con un piglio tagliente e di tendenza.
Oggi, osa abiti di stilisti come Elie Saab, immoti nella loro bellezza che reinterpreta temi classici, ma anche modelli più stravaganti in diretta dagli atelier Vivienne Westwood e MacQueen. Ed è la perfetta testimonial, ad oggi di come rendere assolutamente d’impatto look rock urbano da perfetta fashionista senza scadere nel fashion faux pas