Eravate piccole, piccolissime.
Che poi in realtà per essere nate prima del termine non eravate così piccole. Ma per me – e per noi – eravate piccolissime. Vi ho visto appena nate in sala operatoria, prima Gaia ed un minuto dopo Giada. Così belle, spaventate dal mondo ma già coraggiose. Così uniche e speciali, così diverse nel vostro essere omozigote. Eravate già due piccole persone, strillanti e bagnate, titubanti e curiose. E’ stato un attimo e la vita si è accesa, quella vita che ho sognato nei miei sogni più belli, quella che ho desiderato profondamente ripetendomi che la felicità è un’altra cosa. La mia vita si è accesa, ed è stato amore, passione, emozione. E’ stato pianto e lacrime a iosa, è stato tutto.
Oggi siamo qui, 24 mesi dopo quel momento. Siamo qui a distanza di due anni e ragazze, devo dirvelo, la luce l’avete continuata a portare nella mia vita. Mi avete regalato 2 anni immensi, infiniti e allo stesso tempo quasi troppo veloci. Mi avete regalato l’amore sconfinato che senza parole sa dire tutto e che ti stordisce. Ho perso il conto delle volte che guardandovi ridere o semplicemente giocare insieme mi avete commosso di felicità.
E sì, la vita non è tutta una discesa. Abbiamo bisticciato, ci siamo venuti incontro, abbiamo sofferto della privazione del sonno e dell’imparare costante che a volte non si riesce a fare come vorremmo. La vita è tutta una giostra: ora stai bene, dopo non si sa. E quello che ho imparato in questi due anni è tanto, troppo per poterlo scrivere tutto qui ma c’è una cosa che vorrei dirvi: mi avete regalato la vita che volevo e io voglio regalarvi la vita che vorrete, sempre e per sempre. Capirvi, amarvi, custodirvi, appoggiarvi, farvi ragionare ed insegnarvi. Perché in questo pazzo ciclo della vita dove tutto accade senza un piano e che, quando pianifichi qualcosa, quasi mai va in quel verso, voglio solo dirvi che ci sarò sempre come in questi due anni e di più. Perché la mia vita siete voi due – ed il vostro papà.