La settimana della moda Newyorkese è iniziata, e Lacoste porta in passerella un universo ispirato al mondo della Vela e del Mare dal look deciso ed elegante, con sovrapposizioni e mix di tessuti.
Era il 1985 quando Lacoste, in collaborazione con una delle più prestigiose manifatture di barche francesi, ha disegnato L’42 e l’anno dopo L’3, due barche a vela capaci di unire stile, comfort e performance, i valori fondamentali e fondanti la celebre polo firmata Renè Lacoste nel 1920.
Oggi il marchio fa ritorno ad un universo marinaro, una delle sue principali ispirazioni e base di un essenziale chic funzionale. Felipe Oliveira Baptista rivisita sotto i principi fondamentali di Lacoste creando un punto di partenza per la sua nuova collezione: la barca a vela come oggetto di design diventa l’ispirazione per eccellenza in grado di mettere insieme materiali, linee e colori.
La silhouette è basata su un mix and match di contrasti, di volumi vicino al corpo o finemente oversize.
Lo stilista ha pensato di fondere ai capi d’ispirazione nautica una certa versatilità grazie ad accessori come bretelle, cinture e cinghie facilmente regolabili.
Bianco, rosso, blu e giallo sono le basi nautiche che insieme ai colori arancio, lilla, verde pallido, grigio e viola scuro danno luogo ad una contrapposizione vigorosa, mentre il look complessivo risulta deciso grazie a un pizzico di nonochalance dovuti agli strati, sovrapposizioni e volumi modulari che impiegano chiusure per fermare l’abito, il retro del top alla marinare o stringere una giacca alla vita o alle spalle.
Per quanto riguarda gli accessori, l’oramai essenziale borsa Chantaco (reinterpretata ogni stagione) è proposta per questa stagione in pelle e incorpora le coordinate e i riferimenti nautici della collezione, usati anche su una piccola tracolla liscia che si chiude come un giornale a bordo.
Infine, tra le calzature Lacoste propone sandali in pelle nella versione piatta e con tacco alto e pieno che mostra la naturale sofisticatezza che si incontra su un rilassante lungomare.
